Spesso per procedere all’acquisto di un qualsiasi tipo di immobile e stipulando un mutuo, nascono di conseguenza una serie di costi. I primi sono sicuramente quelli legati agli interessi che sorgono sul capitale da restituire all’ente erogatore ma bisogna fare attenzione anche a tutte quelle spese che sorgono in capo al cliente.
Cosa sono gli oneri accessori di un mutuo
Gli oneri accessori di un mutuo non sono altro che tutte quelle spese funzionali all’erogazione e alla stipula del credito. Al suo interno vi rientrano molti fattori che possono notevolmente incidere sulla convenienza delle trattative e per tali motivi dovrai analizzarli con dovuta attenzione nel momento della fase precontrattuale. Ogni banca infatti propone dei costi differenti e per questo dovrai capire a quali di esse rivolgerti per risparmiare.
Tipologie di oneri
Tra gli oneri accessori rientrano: le spese di istruttoria, la perizia, le imposte, le spese notarili e le polizze assicurative. Le spese di istruttoria sono quelle somme di denaro che sarai obbligato a versare al momento dell’apertura della pratica. Sono infatti ormai molti gli istituti di credito che richiedono al mutuatario una percentuale per poter valutare la domanda del credito e dare poi il suo parere di fattibilità. In linea di massima tali costi si aggirano tra lo 0.50% e l’1% dell’importo del mutuo. In questa fase potrebbero essere necessari però anche alcuni documenti per il finanziamento come ad esempio certificati dello stato di famiglia o di residenza che ti verranno rilasciati dal Comune con una spesa minima oppure certificati di iscrizione alla Camera di Commercio nel caso tu sia un libero professionista.
Tra gli altri oneri accessori potresti trovare anche la perizia sull’immobile. Il costo si aggira di solito intorno ai 300 euro più IVA e comprende inoltre il rimborso spese per il viaggio e il contributo per la cassa di previdenza. Il contratto di mutuo va poi stipulato con la presenza di un notaio per cui ti ritrovare costretto a versare a tale professionista una determinata somma di denaro che di solito si aggira intorno ai 2.000 euro. Diverso è il caso delle imposte, in quanto questo onere accessorio, viene trattenuto direttamente dall’istituto di credito e il suo valore cambia a seconda del tipo di immobile che acquisterai. Spesso tende ad essere inferiore, con un importo del mutuo pari allo 0,25%, in tutti quei casi in cui si parla della prima casa, mentre per la seconda abitazione sale sopra al 2%.
Infine tra i vari oneri non resta che citare le polizze assicurative. Questi costi accessori servono per tutelare in certo qual modo la banca erogatrice del credito e la proteggono in tutti quei casi in cui si potrebbero verificare imprevisti di qualsiasi genere come lo scoppio ed un incendio. Nel Bel Paese è oggi obbligatorio stipulare queste due polizze e per tali ragioni spesso vengono offerte dagli istituti di credito. Naturalmente esistono anche polizze facoltative come quelle che proteggono dal rischio d’invalidità, morte, perdita del lavoro e malattia grave.
Detrazione Irpef degli oneri accessori del mutuo
Per supportare tutti coloro che si impegnano per gestire un’operazione dispendiosa e complessa come quella della contrattazione del mutuo, la legge dispone la detrazione dall’Irpef. Questo facoltà ti permetterà di riavere un importo pari al 19% dei diversi oneri passivi pagati a causa dell’accensione del mutuo ipotecario per la ristrutturazione, la costruzione o l’acquisto di un’immobile. L’unità immobiliare però, per poter vedere detratta tale percentuale dovrà essere adibita ad abitazione principale per un importo complessivo che non superi i 2.582,28 euro.
La legge in questione fissa anche le condizioni necessarie affinché si possa applicare la detrazione che naturalmente non riguarda solamente gli interessi passivi ma anche gli oneri accessori. Nello specifico per questi ultimi, rientrano nel comparto solamente le spese sostenute durante la fase di acquisto dell’immobile oltre che quelle legate al contratto di mutuo.
Nel corso degli anni l’Agenzia delle Entrate ha precisato quale siano tali oneri e quali possono essere detratti.
Tra di questi troverai: gli oneri fiscali, tra cui rientrano la cancellazione di un’ipoteca, l’imposta per la sua iscrizione e l’imposta sostitutiva inerente al capitale prestato, l’importo con somme maggiori corrisposto a causa di variazioni nel cambio della valuta relativo in particolar modo ai crediti stipulati con un’altra moneta, le commissioni che di regola spettano alle banche per il compimento delle loro attività di intermediazione ed infine la provvigione per scarto, rateizzata nei mutui in contanti, oltre che le spese di perizia tecniche e le spese di istruttoria.
Per poter detrarre tutti questi oneri accessori del mutuo dovrai però assicurarti di conservare l’intera documentazione che attesta l’importo e la data del deposito. Gli oneri accessori del mutuo quindi, richiederono una cospicua somma di denaro ma se riuscirai a veder detratto parte del suo importo grazie alla detrazione Irpef, potresti ottenere un grande risparmio.
Aggiornamenti Normativi: Legge di Bilancio 2023
La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto significative novità riguardanti i mutui, prorogando alcune misure di supporto per chi acquista la prima casa e per i mutuatari in difficoltà a causa dell’incremento dei tassi di interesse. In particolare, la legge ha confermato agevolazioni per i giovani sotto i 36 anni con Isee inferiore a 40.000 euro, permettendo loro di accedere a un mutuo con garanzia statale dell’80% della quota capitale. Sono state inoltre abolite alcune imposte per i giovani under 36, come l’imposta sostitutiva, di registro, ipotecaria e di bollo. Per i mutuatari in difficoltà, è stato confermato il Fondo Gasparrini, che consente la sospensione delle rate del mutuo in alcune circostanze, come la perdita del lavoro o difficoltà economiche per liberi professionisti e partite Iva.
Esempi Pratici: PIES e Oneri Accessori
Per quanto riguarda gli esempi pratici, il Prospetto Informativo Europeo Standardizzato (PIES), consegnato dall’istituto di credito prima della firma del contratto di mutuo, contiene informazioni dettagliate sugli oneri accessori. Il PIES evidenzia il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale), che include il TAN (Tasso annuo nominale), le spese di istruttoria, le spese di incasso delle rate e le spese per le polizze assicurative obbligatorie. Inoltre, per i mutui ipotecari, l’imposta di registro è generalmente pari al 2% del valore del mutuo, che scende allo 0,25% nel caso di acquisto della prima casa. E’ importante notare che, grazie al decreto Bersani, non vengono più applicate penalità in caso di estinzione anticipata del mutuo per contratti stipulati dopo il 2007.
Domande Frequenti
Gli oneri accessori di un mutuo includono spese di istruttoria, perizia, imposte, spese notarili e polizze assicurative. Questi costi aggiuntivi sono funzionali all’erogazione e alla stipula del credito e possono variare significativamente tra le diverse banche.
Gli oneri accessori del mutuo possono essere detratti dall’Irpef, consentendo di riavere il 19% dei diversi oneri passivi pagati a causa dell’accensione del mutuo ipotecario per la ristrutturazione, la costruzione o l’acquisto di un’immobile. Per essere detraibili, l’unità immobiliare deve essere adibita ad abitazione principale e l’importo complessivo non deve superare i 2.582,28 euro.
La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto importanti novità riguardanti i mutui, come la proroga delle misure di supporto per chi acquista la prima casa e per i mutuatari in difficoltà. Sono state confermate le agevolazioni per i giovani under 36 e il Fondo Gasparrini per la sospensione delle rate del mutuo in determinate circostanze.
Il Prospetto Informativo Europeo Standardizzato (PIES) è un documento che l’istituto di credito deve fornire prima della firma del contratto di mutuo. Contiene informazioni dettagliate sugli oneri accessori, inclusi il TAEG, le spese di istruttoria, le spese di incasso delle rate e le polizze assicurative obbligatorie, facilitando la comprensione e il confronto dei costi associati al mutuo.
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